Inutile negarlo: il concetto di Lega tira e attira, almeno a ondate periodiche. Se n'era già accorto Umberto Bossi, nel 1992, all'esordio alle elezioni politiche della Lega Nord, quando aveva avuto il sentore che in tanti avrebbero provato a sfruttare la potenza di quella parola: cercò di porre un freno alla moltiplicazione delle Leghe facendo presentare a sua volta un treno di simboli con la parola "Lega" proposta in una miriade di combinazioni, ma se le vide bocciare tutte (a differenza delle altre Leghe, tutte sopravvissute, a volte con buoni risultati).
Ora si ha la stessa impressione, soprattutto da quando del Carroccio è arrivato Matteo Salvini, che ha restituito al partito impulso e potenziale espansivo a un progetto non più limitato al Nord (mostrato con il varo di "Noi con Salvini"). Da alcune settimane - la creazione in rete risale al 15 novembre - risulta attivo il sito www.leganazionale.org, che - secondo la pagina Facebook da poco aperta, è lo spazio della "Lega per la rinascita del Popolo Italiano".
La prima pagina del sito sembra rimandare a uno statuto, quando invece ci si trova di fronte a un modello di atto costitutivo, privo di nomi, che però riporta come data di costituzione il 22 dicembre (e data di sottoscrizione, inspiegabilmente, il 5 dicembre). In quel giorno si collocherebbe la decisione di far nascere "la Associazione politica 'LEGA' con lo scopo di perseguire [...] l’unità del popolo italiano per la riconquista della sua sovranità nazionale, della massima giustizia sociale, dell’indipendenza politica, culturale, sociale, economica, finanziaria, tecnologica, scientifica e militare, nel solco della sua identità storica e delle sue identità territoriali e proiettata in un’alleanza continentale dei popoli che vivono da Dublino a Vladivostok e con la più stretta cooperazione con le nazioni del Mediterraneo e del Vicino Oriente". Un'altra pagina parla di una "provvisoria aggregazione [...] fondamentalmente formata da esponenti della società civile (docenti universitari e di prestigiosi istituti, accademici; giuristi, professionisti, lavoratori dipendenti e autonomi [...], studenti e giovani prestatori d’opera, ufficiali, imprenditori e quadri aziendali".
Lo stesso atto costitutivo descrive il simbolo, se non altro provvisorio, che l'associazione si è data: "un cerchio con corona bordata in rosso imperiale con al centro la parola LEGA in nero su fondo bianco"; a guardare l'emblema compreso nel sito, tuttavia, sembra di vedere qualcosa di molto, molto diverso, visto il mancato accenno nella descrizione al colore verde.
Legato al progetto politico ci sarebbe un apposito Manifesto, volto alla ricostruzione dell'identità e della sovranità di popolo, contro la globalizzazione e la "Politica del debito infinito". Nella pagina dedicata al programma, si propone a Salvini e alla Lega Nord una mobilitazione per abrogare in via referendaria le norme "che rendono la Banca centrale un ente privato nelle mani delle banche d’affari" e la legge che istituisce Equitalia, nonché una battaglia di "difesa del settore dei tassisti per bloccare l’anarchia all’americana di Uber". Altre proposte sono lanciate alle nasciture liste "Noi con Salvini".
A voler capire chi si celi dietro il nome "Lega nazionale" e le sue insegne, ci si deve accontentare di ben poco: i firmatari pubblici del manifesto risultano 12 e quasi la metà risultano anonimi. Non può non colpire poi il link, nel "piede" del sito, a Rinascita, "quotidiano di sinistra nazionale", accanto tra l'altro ai loghi di Italia sociale, "periodico del socialismo nazionale", L'Uomo libero (ricorre il nome di Fabrizio Fiorini, firmatario anche di un articolo su Rinascita circa una delle prime iniziative di questa Lega) e all'agenzia di informazione economica Consul Press. Capire effettivamente "chi c'è dietro" sembra un'impresa semidisperata: tra qualche settimana forse ne sapremo di più.
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