L'articolo che segue, che inizia ad affrontare il tema delle liste presentate nei comuni al di sotto dei mille abitanti (dunque, come si è visto più volte, senza necessità di presentare firme) è stato scritto da Massimo Bosso: con lui - che è stato responsabile elettorale di un partito nazionale - ho avuto il piacere di condividere la relazione presentata al seminario della Società italiana di studi elettorali del 2015 (Piccolo è bello? A caccia di consiglieri senza firme, sotto i mille abitanti). L'argomento era affine e la ricerca di base era tutta sua: gli sono grato di averla voluta proseguire quest'anno.
In Piemonte c'è un altissimo numero di comuni con meno di mille abitanti, alcuni anche con meno di cento: anche per questo motivo, nella "regione subalpina" storicamente vengono presentate molte liste che si possono considerare, in un modo o nell'altro, "esterne".
In Piemonte c'è un altissimo numero di comuni con meno di mille abitanti, alcuni anche con meno di cento: anche per questo motivo, nella "regione subalpina" storicamente vengono presentate molte liste che si possono considerare, in un modo o nell'altro, "esterne".
Qui corrono, come vedremo, anche partiti nazionali, come ad esempio Fratelli d'Italia: il partito di Giorgia Meloni si ritrova ad Entracque (Cn), Rosazza (Bi) e a Quinto Vercellese (qui il simbolo è quello di una lista civica, Alleanza per Quinto, ma il candidato sindaco era il segretario della sezione Fdi di Vercelli...). Se ad Entracque non supera i 14 voti (2,7%) e non riesce a sottrarre seggi alle due liste civiche di paese, va decisamente meglio a Quinto, anche grazie alla presenza di una sola lista locale: con 40 voti (17,54%) arrivano tre seggi, cioè tutti quelli di minoranza, assicurati dalla legge. Va ancora meglio a Rosazza (118 elettori - 79 votanti): lì Francesca Del Mastro Delle Vedove, figlia d'arte - il padre Sandro è stato deputato di An - dopo avere già sfiorato la vittoria due anni fa, questa volta diventa sindaco (o sindaca, come direbbe qualcuno...) con il 77,46%, pari a 55 voti e portando tra gli eletti - a quanto pare - anche l'ex europarlamentare Carlo Fidanza.
Sempre nel biellese troviamo le uniche liste presentate da Destre Unite, cartello nato per le elezioni regionali del 2014 - univa La Destra e il gruppo fuoriuscito dalla Fiamma Tricolore, poi organizzatosi in Destra sociale - e trasformato dal torinese Massimiliano Max Panero in partito nazionale (sempre in quell'anno, del resto, il simbolo venne depositato anche al Viminale per le elezioni europee): a Dorzano, grazie alla sola concorrenza della lista civica Campanile, prende il 14,44% (38 voti) e ottiene 3 seggi. Niente da fare invece nella splendida Campiglia Cervo, in cui le liste di paese sono due: 11 voti (3,45%) non bastano, così non arriva neanche un seggio.
Ci prova anche Difesa Sociale a Castelletto Cervo, ma la lotta tra le due liste civiche presenti è troppo tirata: il gruppo di destra biellese, che annovera alcuni fuoriusciti da Destre Unite tra le proprie fila, ottiene così solo 17 voti (3,39%).
Passando nel cuneese, la provincia granda, troviamo a Barbaresco la Lista dei Grilli Parlanti. L'emblema ovviamente è già noto dal 2008 - comprese le oscillazioni tra Grillo e Grilli - e chi era il candidato sindaco? Franco Grillo! Proprio lui ha centrato l'elezione e sono entrati altri due consiglieri - compreso, a quanto pare, il candidato sindaco a Torino Gianluca Noccetti - grazie al 4,54% (15 voti) ottenuti contro l'unica altra lista presente, quella che nel simbolo aveva il bicchiere di barbaresco.
Sempre in provincia di Cuneo si presenta, a Melle, Rinnovamento di Destra, prende 18 voti (9,57%) ed elegge in consiglio il solo candidato sindaco, visto che l'altra lista di minoranza - la lista civica con la campana - ottiene comunque 21 voti; curiosamente il candidato sindaco di quest'ultima ha lo stesso cognome del sindaco uscente e rieletto, Fina...
Sempre in provincia di Cuneo si presenta, a Melle, Rinnovamento di Destra, prende 18 voti (9,57%) ed elegge in consiglio il solo candidato sindaco, visto che l'altra lista di minoranza - la lista civica con la campana - ottiene comunque 21 voti; curiosamente il candidato sindaco di quest'ultima ha lo stesso cognome del sindaco uscente e rieletto, Fina...
In provincia di Torino troviamo il simbolo di Rivoluzione Cristiana, a Lemie: milioni di italiani lo hanno trovato sulle schede, in primis a Roma, mentre lì per soli 5 voti ha mancato la vittoria (68 per gli indipendenti, 64 per il partito di Rotondi), un terza lista (Innovazione e Sviluppo) raccoglie solo 2 preferenze.
A Massello (ben 62 elettori per 41 – diconsi quarantuno – votanti), invece, si sono presentate ben 4 liste, due civiche di paese - Montagna viva, poi risultata vincitrice, e Per Massello - una della Lega Nord (!!??) e un'improbabile Massello Rinasci...: abbastanza scontato che il tabellino finale, per le ultime due formazioni dica "0 voti" per entrambe. A Oncino, in compenso, Tradizione e innovazione con trasparenza raccoglie solo 2 voti, pari al 2,53%, senza riuscire a difendere i due consiglieri che aveva ottenuto nella precedente consiliatura.
Spostandoci in provincia di Novara, troviamo il Movimento Nazionalista e Socialista dei Lavoratori - Nsab: in effetti non è una novità, visto che da anni prova a conquistare seggi e visibilità nei piccoli centri di questa zona. A volte c'è pure riuscito, in questa tornata no: un solo voto a Casaleggio Novara (0,19%), 11 (2,82%) a Sorisio.
Sempre a Casaleggio (772 elettori – 533 votanti) le liste sono addirittura 4, compresa quella di Nsab. Se la formazione "di paese" - Insieme per Casaleggio - prende il 92,44%, ci sono anche i Pensionati e invalidi - Giovani insieme, già presenti nel 2011, che riconfermano i 3 seggi di minoranza con il 6%; chiude l'elenco una misteriosa Sezione Civica per il progresso che ottiene solo 7 voti (1,35%) e resta fuori. I Pensionati e invalidi etc etc si presentano pure a Nibbiola, ma lì le liste locali sono due: 6 voti (1,14%) sono ben magro bottino.
Sempre a Casaleggio (772 elettori – 533 votanti) le liste sono addirittura 4, compresa quella di Nsab. Se la formazione "di paese" - Insieme per Casaleggio - prende il 92,44%, ci sono anche i Pensionati e invalidi - Giovani insieme, già presenti nel 2011, che riconfermano i 3 seggi di minoranza con il 6%; chiude l'elenco una misteriosa Sezione Civica per il progresso che ottiene solo 7 voti (1,35%) e resta fuori. I Pensionati e invalidi etc etc si presentano pure a Nibbiola, ma lì le liste locali sono due: 6 voti (1,14%) sono ben magro bottino.
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