Fino ai giorni della presentazione delle candidature, la sfida con la Campania si presentava durissima, alla fine tuttavia la Puglia ha battuto il record: saranno addirittura 29 le liste che concorreranno alle prossime regionali del 20 e 21 settembre, 10 in più di quelle schierate cinque anni fa. Pur essendo 8 coloro che aspirano alla carica di presidente (uno in più rispetto al 2015), a fare decisamente la parte del leone è il presidente uscente, Michele Emiliano, ricandidato dal centrosinistra, che si presenta appoggiato addirittura da 15 liste. Molte meno - solo 5 - sono quelle che fanno parte della coalizione di centrodestra che ripropone, dopo il 2005, Raffaele Fitto (passato da Forza Italia a Fratelli d'Italia). Ci riprova, come cinque anni fa, anche Antonella Laricchia per il MoVimento 5 Stelle, ma stavolta a proprio sostegno ha anche una seconda lista, di natura civica, mentre si presenta sostenuto da tre liste (inclusa Italia viva) Ivan Scalfarotto; gli altri aspiranti presidenti conteranno su una sola formazione. L'ordine seguito nel post per dare conto delle liste dovrebbe essere quello legato al sorteggio per la provincia di Bari.
Franco Piero Antonio (Pierfranco) Bruni
1) Movimento sociale Fiamma tricolore
Il sorteggio ha collocato al primo posto la candidatura di Pierfranco Bruni, sostenuto come unica lista dal Movimento sociale Fiamma tricolore. Torna dunque alle elezioni regionali, dopo un'assenza non breve, il simbolo della goccia tricolore seghettata (nella forma in uso dal 2002) e che proprio in Puglia ha una sua roccaforte: è infatti dirigente nazionale del partito Adriana Poli (nota Poli Bortone), già deputata Msi-An, vicepresidente della Camera e sindaca di Lecce, poi senatrice (e fondatrice) di Io Sud e candidata alle ultime due elezioni regionali.
Michele Emiliano
Secondo tra coloro che aspirano alla presidenza della regione Puglia è il presidente uscente, Michele Emiliano, con la sua coalizione da record. Il primo simbolo estratto è quello di Senso civico - Un nuovo Ulivo per la Puglia: si tratta del progetto politico nato per iniziativa di alcuni consiglieri regionali, volto a "intrecciare culture politiche diverse come quelle del laburismo, dell’ecologismo, del cattolicesimo democratico e del liberalismo progressista", anche attraverso il richiamo al precedente dell'Ulivo. Nel simbolo spicca una mano che tiene una foglia multicolore; al progetto sono legati anche Articolo Uno e I Socialdemocratici (diffusi soprattutto in Puglia grazie a Mimmo Magistro).
La Puglia è una delle regioni in cui il Partito animalista italiano, guidato da Cristiano Ceriello, ha scelto di presentarsi perché quel progetto politico possa radicarsi ulteriormente. E se altrove le liste sono condivise con altre forze politiche, in Puglia il Partito animalista corre da solo, con il proprio simbolo depositato al Viminale in occasione delle elezioni europee 2019 (quelle in cui aveva ricevuto le prime attenzioni dai media per essere riuscito a correre senza dover raccogliere le firme, grazie al collegamento con un partito rappresentato al Parlamento europeo). La Puglia, dunque, più ancora di altre regioni, rappresenta un test importante per questa formazione politica che tenta di crescere.
Al terzo posto nella coalizione è stato sorteggiato il simbolo dell'associazione Società aperta - I liberali, nata nel 1994, attiva soprattutto fino al 2002 e tornata in attività da pochi mesi (dopo una scissione nel Pli in provincia di Bari). Guidata da Giancarlo Ragone, la lista di ispirazione liberale ha scelto di sostenere Emiliano per ragioni programmatiche. Il simbolo pone al centro il logo dell'associazione Società aperta (con la finestra aperta sul mondo che ricorda la "società aperta" di Popper e le stelle d'Europa a dare la direzione), accompagnandolo a un motivo tricolore ispirato a una creazione dello stilista liberale Emilio Pucci.
5) Popolari con Emiliano
La quarta lista sorteggiata della coalizione di centrosinistra è una new entry come simbolo, ma non del tutto per il nome: già nel 2015, infatti, era apparsa una formazione denominata "Popolari", cui avevano concorso Centro democratico, Udc e Realtà italia; questa volta Popolari con Emiliano rappresenta l'unione di Puglia popolare - che di fatto costituisce la prosecuzione politica di Alternativa popolare, guidata da Massimo Cassano - Centro democratico e di parte dell'Udc, per lo meno di quella che fa capo a Salvatore Ruggeri, tesoriere nazionale e assessore uscente (che partecipa a quest'operazione insieme a un altro collega di giunta, Gianni Stea, eletto nel 2015 in quota Area popolare). Il simbolo porta un cuore stilizzato azzurro su fondo blu, richiamando in parte - insieme alle scritte gialle - la grafica del Ppe.
Il sorteggio si è abbastanza divertito a collocare, subito dopo un simbolo popolare, il contrassegno che contiene la coppia di falce e martello più evidente di queste elezioni regionali. Si tratta della lista Sinistra alternativa, presentata da un gruppo di persone - il cui portavoce è Nicola Porfido - per difendere antirazzismo, antifascismo e diritti di genere; scopo dichiarato è "avere parte attiva nel processo di desalvinizzazione della Puglia" opponendosi al disegno di Fitto. Non c'è la parola "comunista", ma il segno (e il colore rosso delle scritte) fanno capire che la sensibilità comune di candidate e candidati sta da quelle parti.
Si trova solo al sesto posto, collocato dalla sorte, il simbolo del Partito democratico, inevitabilmente presente in questa coalizione che appoggia il tentativo di riconferma di Michele Emiliano. Proprio come cinque anni fa, il contrassegno utilizzato è esattamente quello nazionale, senza alcuna indicazione locale o del candidato sostenuto in questa occasione. Nel 2015 la lista del Pd, sfiorando il 20%, è stata la più votata di tutta la tornata elettorale; si vedrà se sarà in grado di difendere quel primato e quanti consiglieri potrà ottenere (anche grazie alle molte liste che, per la dispersione dei voti, non riusciranno a eleggere rappresentanti in consiglio).
Subito dopo il Pd, appare uno dei simboli più legati al presidente uscente della regione, Con Emiliano: si tratta di un progetto fondato lo scorso anno e lanciato dallo stesso Emiliano (che non è più iscritto al Pd), presentato come "luogo di comunione, di comunità che parte dalla Puglia e si estende al mondo intero, strettamente ispirato ai valori della Costituzione", uno strumento che "si prefigge di eliminare il conflitto permanente, l'odio come categoria della costruzione della politica e di lasciare ad ogni comunità la possibilità di portare il proprio contributo per evitare che questa storia bellissima che abbiamo costruito in Puglia negli ultimi 15 anni possa svanire". Il simbolo è semplicemente la parola "con" (con il centro della "o" azzurro) in font Bodoni e il cognome del candidato (stavolta in carattere bastoni) - sempre senza maiuscole - il tutto su fondo giallo.
Decisamente più elaborato è il simbolo successivo della coalizione, quello della lista Puglia solidale e verde. Si tratta, come il contrassegno mostra molto bene, di un progetto elettorale che raccoglie forze di varia estrazione: c'è ovviamente la "pulce" di Europa Verde Puglia, secondo la nuova versione con cui i Verdi si presentano dallo scorso anno; c'è il Partito socialista italiano (con il suo emblema inaugurato un anno fa); c'è Sinistra italiana, che mostra il suo fregio a fondo rosso che non sempre appare; c'è anche il gruppo civico La forza della Puglia. Tutte le miniature sono collocate su fondo verde, subito sopra un arcobaleno che richiama l'impegno pacifista e per i diritti LGBTI.
10) Ppa - Partito pensiero e azione
Sbarca anche in Puglia, alle regionali, dunque in un contesto rilevante di visibilità, il Ppa - Partito pensiero e azione di Antonio Piarulli (originario della vicina Basilicata). Questa forza politica - che nel corso del tempo è riuscita anche ad avere rappresentanza parlamentare grazie ad accordi tecnici che hanno visto nascere componenti Ppa nel gruppo misto alla Camera - cerca sempre nuove sfide elettorali per farsi conoscere. Il simbolo impiegato in quest'occasione è lo stesso depositato in vista delle elezioni europee del 2019 e visto nella sola circoscrizione Nord-Est: c'è dunque anche la dicitura "Popolo Partite Iva" (confermata da un'ordinanza del tribunale di Roma meno di un anno fa) e il riferimento a "La Politica dei giovani".
11) Pensionati e invalidi - Giovani insieme
L'ordine indicato dal sorteggio prosegue con un'altra lista che non rappresenta una novità per elettrici ed elettori pugliesi: l'hanno infatti trovata sulle schede già cinque anni fa. Era infatti sempre parte della coalizione in appoggio a Michele Emiliano il gruppo locale dei Pensionati e invalidi - Giovani insieme, che a livello nazionale ha come coordinatrice Luigina Staunovo Polacco. Come simbolo è stato presentato quello che ha il bordo blu stellato più sottile e con una leggera sfumatura tricolore sullo sfondo; il fatto che non si sia presentata anche una lista del Partito pensionati ha probabilmente aiutato l'ammissione del contrassegno.
12) Democrazia cristiana - Puglia
Il sorteggio si è divertito, si diceva, ma si sarebbe potuto divertire ancora di più se solo avesse collocato falce e martello di Sinistra alternativa subito prima o subito dopo la lista della Democrazia cristiana - Puglia, presentata da Cosimo Tramonte anche a contro il parere delle varie anime che a livello nazionale ritengono di rappresentare la Dc (da Renato Grassi a Emilio Cugliari ad Angelo Sandri) e non volevano vedere il partito nel centrosinistra. Il simbolo originario, tuttavia - quello con lo scudo crociato arcuato, solitamente utilizzato da Sandri - non è stato ammesso (probabilmente per la presenza di quello dell'Udc), così il contrassegno è stato modificato: c'è sempre lo scudo - stavolta rettilineo nella parte superiore - ma al posto della croce c'è solo una striscia orizzontale rossa con la sigla "Dc".
La lista che segue - la quartultima in appoggio al presidente uscente - è già piuttosto nota a chi ha votato alle regionali del 2015: il simbolo di Emiliano sindaco di Puglia - disegnato da Proforma di Giovanni Sasso - era stato il secondo più votato di tutta la coalizione di centrosinistra, aveva preso poco meno del 10% ed era riuscito a conquistare sei consiglieri regionali. Rispetto a cinque anni fa nulla è cambiato graficamente: c'è la stessa "e" rossa gigante, con un accenno di fascia tricolore (a ricordare il passato di sindaco di Bari di Emiliano, sperando che sia di buon auspicio per altri cinque anni da "sindaco di Puglia").
14) Sud indipendente - Puglia
La compagine delle liste che sostengono Emiliano prosegue con un emblema invece meno noto: quello di Sud indipendente - Puglia. Come si è visto alcuni giorni fa, si tratta di Si tratta dell'emblema di Sud indipendente, una formazione nata nel 2009, guidata da Massimo Calabrese e di cui è rappresentante in Puglia Enzo Spina: l'idea è di "rappresentare in chiave moderna il patrimonio storico della nazione delle Due Sicilie", con l'idea di riconquistare la dignità persa con l'Unità d'Italia, che avrebbe trasformato il Sud in una "colonia della Padania risorgimentale". Il simbolo, non a caso, porta i confini del Regno delle Due Sicilie e il giglio borbonico dorato.
15) Partito del Sud - Meridionalisti progressisti
Penultima formazione della coalizione di Emiliano, secondo quanto indicato dal sorteggio, è il Partito del Sud - Meridionalisti progressisti: l'estrazione di fatto ha posto uno dopo l'altro i due emblemi che contengono il giglio borbonico. Il partito esiste dal 2007, ma dal 2015 ha adottato questo emblema in cui all'antico giglio si affianca un fregio giallo a forma di infinito: per il suo presidente, Natale Cuccurese, si tratta di un logo che distingue "un meridionalismo contro ogni forma di esterofobia, di discriminazione, coabitante con la legalità e i diritti". Si tratta della prima partecipazione di questo soggetto politico alle regionali in Puglia.
16) Italia in comune
L'estrazione a sorte ha collocato in coda alle ben 15 liste a sostegno di Emiliano quella di Italia in comune. La formazione guidata a livello nazionale da Federico Pizzarotti e Alessio Pascucci è a una delle sue prime uscite alle regionali (si era presentata finora solo in Piemonte nel 2019) e schiera anche questa volta il suo simbolo nazionale tricolore, senza alcuna connotazione personale o territoriale. Anche in questo caso il voto sarà un piccolo test per vedere se elettrici ed elettori potranno riconoscersi in un progetto nato a partire dall'impegno di vari amministratori locali, con l'intento di trasporlo a un livello territoriale superiore.
Antonella Laricchia
La terza candidatura a presidente estratta è quella di Antonella Laricchia, sostenuta dal MoVimento 5 Stelle, proprio come cinque anni fa. La consigliera regionale uscente (che nel 2015 era arrivata seconda, battendo di poco in voti Francesco Schittulli) dunque ci riprova. Rispetto ad allora, il M5S ha cambiato pochissimo del suo simbolo: non c'è più il sito di Beppe Grillo e nemmeno più quello che rappresentava il MoVimento fino al 2017 (movimento5stelle.it), ma Ilblogdellestelle.it, secondo la grafica adottata in occasione delle elezioni politiche del 2018. Le novità, casomai, stanno altrove...
La vera novità da queste parti è la seconda delle due liste che appoggiano la candidatura di Laricchia. Dovrebbe essere infatti la seconda volta - dopo l'esperienza calabrese - in cui una candidatura di diretta espressione del MoVimento 5 Stelle (e non condivisa da una coalizione più ampia, com'è avvenuto in Umbria lo scorso anno e come accade ora in Liguria) è sostenuta dalla lista del M5S e da una seconda formazione. Puglia futura, in particolare, per Laricchia non è una "lista della presidente", ma "una lista civica vera, l'unica alleanza che ci interessa davvero". L'idea del futuro è data da un tracciato sul fondo giallo, l'uso di una font avveniristica e giusto una pennellatina tricolore.
Raffaele Fitto
19) Unione di centro - Nuovo Psi
Al quarto posto tra le candidature alla presidenza finisce la nuova corsa per il centrodestra di Raffaele Fitto, la cui coalizione è meno numerosa. La apre, in base al sorteggio, il cartello elettorale che unisce Unione di centro e Nuovo Psi. Due terzi del contrassegno sono occupati dall'emblema dell'Udc (con le due vele, sotto lo scudo crociato, spostate verso in basso perché non siano tagliate nella parte alta), mentre la parte superiore - solitamente occupata dal segmento rosso in cui è scritto "Italia" - è stata destinata al Nuovo Psi, con il nome disposto ad arco e sotto il garofano dipinto impiegato per la prima volta dal 2006.
Il secondo simbolo sorteggiato riporta il candidato presidente a contatto con il suo passato: quando nel 2000 Fitto era stato eletto alla guida della giunta regionale, infatti, era uno degli esponenti più crescita di Forza Italia. Il simbolo, che trae origine dal contrassegno utilizzato per la prima volta alle elezioni politiche del 2018 (con la bandierina nella parte superiore e i vertici superiori fuori dal cerchio), sotto al riferimento inamovibile a Berlusconi contiene pure il cognome di Fitto, sufficientemente grande da toccare la circonferenza proprio come il cognome dell'ex Cavaliere. Fi parte dall'11,37% di cinque anni fa, ma non è scontato riuscire a mantenerlo.
Terza formazione della coalizione di centrodestra è la "lista del presidente" (come si vede dal modo particolare, corsivo, in cui è scritto il cognome di Fitto e dalla parola "presidente", riportata solo qui), denominata La Puglia domani e con l'ultima parola in particolare evidenza (per pensare al futuro prossimo e a quello lontano). Nel simbolo dominano il verde della terra e l'azzurro del mare; quest'ultimo colore tinge anche la rappresentazione stilizzata del "pumo", elemento decorativo tipico del Salento, impiegato come segno del territorio e della sua rinascita.
22) Lega
Se nel 2015, alle precedenti elezioni regionali, aveva partecipato Noi con Salvini, a sostegno di Adriana Poli (insieme a Fi, Puglia nazionale e Pli), questa volta sulle schede finisce direttamente il simbolo della Lega, con Alberto da Giussano e il riferimento a Matteo Salvini: è praticamente il medesimo contrassegno già votato da elettrici ed elettori pugliesi alle politiche del 2018, ma in questo caso al posto della parola "premier" c'è il riferimento alla Puglia. Cinque anni fa Noi con Salvini aveva preso il 2,42%, restando fuori dal consiglio; alle europee dello scorso anno, invece, la Lega - Salvini premier aveva ottenuto il 25,29%. Come andrà questa volta?
23) Fratelli d'Italia
L'ultimo simbolo della coalizione in appoggio a Fitto è quello del partito cui ha finito per aderire (facendovi confluire Direzione Italia), Fratelli d'Italia. Il contrassegno è quasi uguale a quello coniato per le elezioni politiche del 2018, con la miniatura di Fdi in basso e nella parte superiore il riferimento alla leader nazionale, Giorgia Meloni; il suo nome, tuttavia, qui è ridotto per lasciare spazio al riferimento a Fitto (in bianco invece che in giallino), mentre a fianco del cognome di Meloni è stato inserito un "per" manoscritto e quasi lezioso, nemmeno troppo visibile nelle dimensioni di 3 centimetri di diametro.
Nicola Cesaria
Subito dopo Fitto, il sorteggio ha indicato la candidatura a presidente di Nicola Cesaria, sostenuto dal cartello elettorale-politico denominato Lavoro ambiente Costituzione. Il progetto unisce nell'appoggio a Cesaria un contrassegno addirittura con tre coppie di falce e martello: quella del Partito comunista italiano (con la classica doppia bandiera appena rivisitata), quella di Rifondazione comunista e quella - assai meno nota ma ugualmente da segnalare - di Risorgimento socialista, movimento nato nel 2015, andato a congresso lo scorso anno. Il fondo del simbolo, ovviamente, è rosso, giusto un po' sfumato.
Andrea D'Agosto
25) Riconquistare l'Italia
Dopo la candidatura di Cesaria è stata sorteggiata quella di Andrea D'Agosto, sostenuto soltanto da Riconquistare l'Italia. Continua dunque il progetto di questa forza politica, frutto del Fronte sovranista italiano, che a partire dalle regionali in Lazio nel 2018 ha in animo di partecipare al maggior numero di competizioni regionali possibili (beneficiando, in questo caso, anche della riduzione delle firme necessarie). Il simbolo è quello visto a partire appunto dal 2018, con la sigla Ri verde, la Stella d'Italia rossa, aperta, incompleta e in crescita (come emblema del progetto politico sovranista) e il nome della lista al di sotto, il tutto su fondo bianco.
Mario Conca
Penultimo tra coloro che aspirano alla presidenza della regione Puglia risulta, in base al sorteggio, Mario Conca, eletto nel 2015 come consigliere con il M5S nel barese e ora pronto a correre sostenuto dalla sua lista Cittadini pugliesi, per dare continuità all'esperienza di questi ultimi cinque anni. Il simbolo - decisamente pieno e ricco di elementi, tutti riconoscibili ma in grado di complicare la lettura complessiva - rappresenta persone comuni, in tanti atti e condizioni della vita umana, con al centro un albero radicato in un "terreno tricolore". Si vedrà, dunque, quanto sostegno riuscirà a raccogliere questa candidatura, senza il traino di un "marchio politico" rilevante come quello del M5S.
Ivan Scalfarotto
27) Scalfarotto presidente
Il sorteggio ha collocato in ultima posizione la candidatura di cui forse maggiormente si è parlato, al di fuori delle due coalizioni più nutrite: quella del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Come prima delle tre liste che lo sostengono è stata estratta quella a lui più legata, Scalfarotto presidente, costituita con il significativo apporto di +Europa (come mostra il richiamo alla bandiera europea e l'immagine colorata della Puglia con il "più" che di solito caratterizza la comunicazione di quel partito. A questa lista, peraltro, concorre anche Azione di Carlo Calenda.
28) Italia viva
Dopo la "lista del presidente", il sorteggio ha collocato il partito cui Scalfarotto ha scelto di appartenere e che ne ha lanciato con convinzione la candidatura: Italia viva. Il contrassegno riproduce in tutto e per tutto il simbolo creato da Proforma per il partito di Matteo Renzi e - salvo errore ovviamente - è la prima volta in cui il fregio si presenta da solo, senza dover dividere il cerchio con altre forze politiche. Appare quasi inutile dire che per Iv le elezioni in Puglia avranno un valore superiore rispetto alle altre, anche per la determinazione con cui si è scelto di presentare una candidatura autonoma.
Chiude la coalizione a sostegno di Scalfarotto e anche la sequenza delle forze politiche presenti sulle schede e sui manifesti la lista Futuro Verde, con una marcata sensibilità ambientalista e "giovane"; alla lista partecipano anche Volt, il Pli e Alleanza liberaldemocratica per l'Italia. Da segnalare che ci sarebbe stata un'opposizione presso l'ufficio elettorale circoscrizionale di Lecce (avanzata dai Verdi, per evitare la confondibilità con il loro emblema di Europa Verde e far valere un preteso titolo esclusivo all'uso dell'aggettivo "Verde/Verdi"), ma il collegio ha confermato il suo verdetto di ammissibilità e la lista potrà correre con il suo emblema originario.
Nessun commento:
Posta un commento