Si presenta piuttosto ricco - ma meno rispetto al passato - il quadro che si trovano davanti elettrici ed elettori di Napoli in vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre. In particolare, a contendersi la carica di sindaco - che sarà certamente lasciata da Luigi de Magistris, visto che ha guidato il comune per due mandati e non si sarebbe potuto ricandidare - saranno 7 persone, sostenute da 32 liste: un numero alto, più di quello riscontrato a Milano, ma certo non da record (nel 2016 gli aspiranti sindaci erano 10, mentre le liste erano 41; nel 2011 le liste erano 31, spalmate sempre su 10 candidature).
Va detto che il panorama elettorale, formalmente, non è ancora definitivo: si attende infatti l'esito dei ricorsi al Consiglio di Stato contro le decisioni del Tar Campania che avevano confermato l'esclusione di quattro liste a sostegno di Catello Maresca e dell'unica formazione a sostegno di Pasquale Aiese (mentre lo stesso collegio aveva riammesso la lista Alessandra Clemente sindaco). Qualora i giudici di Palazzo Spada oggi - chiamati tra l'altro a pronunciarsi su una marea di ricorsi relativi anche alle municipalità napoletane - dovessero riammettere anche una sola delle liste presentate per il consiglio comunale, il sorteggio dovrebbe essere ripetuto, per le sole liste di Maresca o - se fosse riammesso Aiese - per intero; per ora ci si limita a dare conto del quadro così come lo si conosce ora, indicando però a parte anche le liste finora escluse.
Va aggiunto pure che, almeno fino a qualche ora fa, la delibera della giunta comunale di Napoli pubblicata sul sito del comune indicava ancora solo due liste a sostegno di Clemente, con riferimento al sorteggio originario, mentre ormai era stata riammessa la terza: per questo, finché non si avranno notizie ulteriori, la terza lista sarà inserita comunque, ma con una numerazione a parte, che sarà corretta appena si conoscerà l'ordine giusto.
GIOVANNI MOSCARELLA
1) Movimento 3V
La prima candidatura sorteggiata, tra quelle presentate per la guida del comune di Napoli, è quella di Giovanni Moscarella, biologo, esperto di scienza dell'alimentazione integrata. Sarà lui a proporsi come candidato sindaco per il Movimento 3V, dunque per "Vaccini vogliamo verità": quest'occasione elettorale, insieme alle altre di questo turno di voto, sarà utile per il movimento per portare nelle maggiori città le sue battaglie per la libertà di cura, le sue iniziative contro l'obbligo vaccinale e affini, nonché quelle pensare per i territori. Anche a Napoli il simbolo è lo stesso già visto alle suppletive e nei principali comuni, con "3V" al centro del cerchio (bordato da una spessa circonferenza rossa), insieme ai concetti chiave "Verità" e "Libertà".
CATELLO MARESCA
2) Fratelli d'Italia - Progetto per Napoli
Il sorteggio ha collocato al secondo posto sulla scheda elettorale la candidatura di Catello Maresca, magistrato - ora collocato "fuori ruolo" (in aspettativa) - che il centrodestra ha scelto di appoggiare. Sarà sostenuto da otto liste, ma ne erano state presentate dodici e quattro sono state escluse dalla commissione elettorale. L'estrazione ha indicato per prima la lista di Fratelli d'Italia, guidata da Marco Amabile: il partito è già certo di migliorare di parecchio il suo risultato del 2016 (1,28%) e per l'occasione ha ritoccato il suo simbolo. Il cerchio bicolore che contiene il nome di Giorgia Meloni e il simbolo ufficiale ha visto crescere la parte blu; quel cerchio, poi, è inserito in un altro tondo bianco, che nella parte inferiore riporta la dicitura "Progetto per Napoli", unica "concessione" alla proposta civica di Maresca, inizialmente ostile ai simboli di partito.
3) Forza Italia - Progetto Maresca per Napoli
Se Fratelli d'Italia ha insistito per mantenersi visibile, lo ha fatto pure Forza Italia (le cui liste hanno sempre avuto consensi rilevanti). La questione del simbolo, però, avrebbe creato problemi alla lista (guidata da Pasquale Filardi Perrone). Sulle schede ci sarà l'emblema delle politiche del 2018, inserito in una corona azzurra con la dicitura "Progetto Maresca per Napoli". Leggendo sul sito Anteprima24.it, tuttavia, due articoli di Giovanni Santaniello spiegano che la necessità di evidenziare "l'origine civica" della candidatura di Maresca sostenuta da Fi ha portato a valutare (e scartare) una ventina di varianti simboliche (testo azzurro su corona bianca o viceversa, "Progetto per Napoli" o "Maresca per Napoli", tricolore o pallino bianco come separatore nella corona oppure nulla; sono poi arrivati altri simboli con la bandierina al centro, stavolta senza corona, ma con un segmento circolare - in cui inserire il testo - con bordo superiore "a onda" o perfino col profilo del Vesuvio). Alla fine, come detto, si è recuperato il simbolo del 2018 (che aveva pure il nome di Berlusconi in bella vista) insieme all'idea della corona con il testo, che "gira intorno" all'emblema del partito e al suo leader.
4) Napoli Capitale
Terza formazione della compagine che appoggia Maresca risulta essere quella di Napoli capitale: si tratta della stessa lista promossa nel 2016 da Enzo Rivellini e che - dopo essere stata alleggerita della "N" del Napoli calcio - aveva scelto di sostenere Gianni Lettieri. Quest'anno il simbolo della lista - guidata da Bianca Maria D'Angelo - appare assai più affollato e complicato: oltre al riferimento a Maresca a caratteri cubitali, infatti, il contrassegno contiene le miniature della Lega Sud - Ausonia (non a caso in lista c'è il suo leader Gianfranco Vestuto), del Popolo della famiglia e (forza inserita all'ultimo minuto, a quanto si può capire da simboli precedenti con solo due "pulci") di Società e famiglia, forza politica - il cui simbolo era stato depositato al Viminale nel 2018 - interessata a rinnovare le istituzioni riscoprendo "la valenza politica-economica-sociale della famiglia", quella "naturale, composta da genitori, figli e generazioni precedenti, che agiscono in un contesto di relazioni dettate da regole condivise e basate sul rispetto, sulla sussidiarietà e sulla solidarietà".
5) #liberieforti CAMBIAMO!
Proseguendo con l'ordine indicato dal sorteggio, in quarta posizione nella coalizione che sostiene Maresca si trova la lista di Cambiamo!, ispirata a quanto pare dal consigliere regionale Raffaele Maria Pisacane, che avrà come capolista Giuseppe Tarro Ciccarelli. Il partito di Giovanni Toti si presenta con il suo simbolo ufficiale, sostituendo nel segmento arancione il riferimento al fondatore con quello al candidato sindaco. Non passa peraltro inosservato, nella parte superiore del contrassegno, l'hashtag #liberieforti: l'inserimento di questo riferimento sturziano sembra suggerire la presenza in lista di vari esponenti provenienti dal mondo cattolico (ma l'hashtag è lo stesso che figura proprio sulla foto profilo di Pisacane su Fb).
6) Noi con l’Italia - AdC - Rinascimento partenopeo
La quinta lista della compagine di Maresca è dichiaratamente (e visibilmente) affollata. La parte superiore del contrassegno è occupata dal simbolo di Noi con l'Italia, piuttosto ridotto per fare posto - sempre nella parte di cerchio tinta di blu - al riferimento al candidato sindaco; accanto all'arcobalenino tricolore, peraltro, c'è un piccolo riferimento ad AdC, vale a dire Alleanza di Centro per i territori di Francesco Pionati; la parte inferiore del simbolo, su fondo bianco (quasi ricordando i simboli locali di Noi con Salvini), è occupata dal simbolo di Rinascimento partenopeo, associazione-movimento di cui è espressione Riccardo Guarino (il capolista). Tra i candidati ci sono alcuni indipendenti legati alla "Democrazia cristiana storica" campana (qualcuno direbbe che sia quella legata ad Angelo Sandri, ma non ci si giurerebbe), a partire dal suo riferimento locale Vittorio Adelfi.
7) Essere Napoli con Maresca sindaco
La coalizione di Maresca prosegue con la prima formazione del tutto civica, almeno nel contrassegno con cui si presenta agli elettori. Essere Napoli è espressione dell'associazione Essere Napoli - Essere centrale, si pone come soggetto civico (e, anzi, avrebbe insistito a lungo perché l'intera coalizione avesse quella caratteristica, senza simboli partitici); si è però parlato del ruolo di Alfredo Vito (già campione di preferenze con la Democrazia cristiana campana, poi rieletto deputato con Forza Italia anche in rappresentanza del Partito democratico cristiano già guidato da Flaminio Piccoli) nella promozione della lista, coordinata da Giuliano Annigliato e avente come capolista Maria Amoroso. Nel simbolo - decisamente il più colorato di queste elezioni - spiccano vari segni territoriali di Napoli, dal Maschio angioino al Vesuvio, dalla fontana del Gigante a quella della Maruzza.
8) Partito liberale europeo
Altro simbolo di partito presente nella coalizione che sostiene Maresca è quello del Partito liberale europeo, la cui lista è guidata da Concetta (Cetty) Saetta. Si deve peraltro ricordare che l'annuncio della candidatura del magistrato è arrivato il 26 maggio - un paio di settimane dopo il lancio ufficiale del partito a livello nazionale - proprio a margine di un incontro con il Ple, coordinato a livello locale da Stefano Maria Cuomo. Il simbolo che finirà sulla scheda è quasi identico a quello già visto a Roma e Milano, ma qui nella parte inferiore si è scelto di inserire (a costo di ridurre al minimo gli spazi verticali tra parole) il riferimento al candidato sindaco. L'idea è di riportare in consiglio comunale, come si legge nel sito del partito, "una voce che da oltre vent'anni manca a palazzo San Giacomo".
9) Orgoglio napoletano
L'ultima lista (in base all'ordine indicato dal sorteggio) sul cui appoggio Maresca potrà contare sarà un'altra formazione civica, Orgoglio napoletano: la lista, promossa dal consigliere municipale Agostino Romano, si è schierata fin dall'inizio a fianco del magistrato anti-camorra e ha voluto far risaltare "l'identità prettamente partenopea" dei promotori. Si spiega facilmente così la vista del golfo di Napoli - anche se la grafica oggettivamente è un po' approssimativa - con il profilo inconfondibile del Vesuvio; anche i colori rimandano a Napoli, inclusa quella calcistica, prevalendo l'azzurro - in tutta la coalizione in realtà - come avviene per Napoli capitale (e qui il calcio c'entra eccome, visto che si è voluto contrapporre il tifo per il Napoli di Maresca alla fede juventina dello sfidante Gaetano Manfredi).
ROSA (detta ROSSELLA) SOLOMBRINO
10) Movimento 24 Agosto - Equità Territoriale
Dopo le otto liste (ammesse) di Catello Maresca, si presenta sostenuta da un'unica formazione Rosa (Rossella) Solombrino, giovane analista finanziaria napoletana. Lei è stata indicata come aspirante sindaca dal Movimento 24 Agosto - Equità territoriale, soggetto politico ispirato e fondato da Pino Aprile, e si batterà specialmente per evitare lo "scippo" di fondi al Sud (anche e soprattutto in epoca di Pnrr). Il simbolo presentato per questa competizione elettorale - a quanto pare di capire dalle pagine del movimento - è quello a fondo rosso, con il concetto di "Equità territoriale" in grande evidenza, sotto le iniziali "E" e "T" "bruciacchiate" e incrociate tra loro.
GAETANO MANFREDI
11) Centro democratico
Il recordman delle liste a Napoli in questo turno elettorale è senza dubbio il candidato del centrosinistra allargato Gaetano Manfredi: la sua coalizione ne conta infatti ben 13. La prima, in ordine di sorteggio, è quella di Centro democratico: a livello nazionale il partito lascia poca traccia di sé da tempo, ma in Campania è ben presente, come dimostrano anche i due consiglieri regionali ottenuti lo scorso anno. La lista era stata preannunciata dal segretario regionale, Raimondo Pasquino, e la guiderà Davide Alfano. Il simbolo riserva il semicerchio bianco superiore al logo rosso, bianco e verde ricavato dalle iniziali del partito; nella parte inferiore, su fasce rosse e blu, sono ospitati rispettivamente il nome del partito e il riferimento al candidato sindaco.
12) Per le Persone e la Comunità
La seconda lista sorteggiata della coalizione che sostiene Manfredi è un prodotto diretto delle ultime elezioni regionali. Per le Persone e la Comunità, infatti, era una rete politica presente alle elezioni dello scorso settembre, come espressione di vari ambiti della società civile (cattolici, ma non solo), in ogni caso con sensibilità sociale (capolista è Francesco Alessandrella). I voti raccolti nel 2020 non erano stati sufficienti a eleggere almeno un consigliere, ma il progetto è andato avanti sotto la guida di Nicola Campanile e Giuseppe Irace e in questo turno elettorale Per (con riferimento alla parola evidenziata nel simbolo proprio con una crocetta bianca) presenta liste, oltre che a Napoli, anche a Caserta, Salerno e Benevento (in quel caso in tandem con Europa Verde); a Napoli il simbolo - sempre costruito con i colori "alla De Luca" - è personalizzato con il profilo del Vesuvio e i riferimenti alla città e al candidato sindaco.
13) Moderati con Manfredi
La terza lista a sostegno di Manfredi è, in un certo senso, stata "importata": i Moderati con Manfredi mutuano infatti dal progetto politico varato in Piemonte da Giacomo Portas nome e buona parte della grafica (giusto un po' rinfrescata, con le stelle d'Europa messe sulla parte bianca del tricolore: l'effetto è un po' strano, ma così si è liberato spazio nel segmento blu per inserire in modo leggibile il riferimento al candidato sindaco). La formazione, che in Campania fa riferimento al consigliere regionale Pasquale Di Fenza e al segretario regionale Vincenzo Varriale, punta soprattutto a valorizzare il patrimonio immobiliare del comune. Come capolista è stata indicata Maria Rosaria Altamura.
14) Lista Manfredi sindaco
La quarta formazione della coalizione di centrosinistra, la Lista Manfredi sindaco, è quella che può ritenersi più vicina al candidato sindaco, già rettore dell'università Federico II e ministro dell'università nel governo Conte-bis. Il capolista è Dino Falconio, presidente della Fondazione Ravello, ma ci sono anche il manager Andrea Angrisani e la maestra e sindacalista Amanda Russo, insieme a vari professori, studenti, avvocati e negozianti. Appare di non immediata comprensione il simbolo, con due aree verdi (di toni diversi) divise da un tratto di colore azzurro (troppo stretto per essere il mare: forse è un fiume, ma quale?) e con un arco rosso nella parte superiore, quasi a richiamare un sole.
15) Azzurri - Noi Sud - Popolari liberali riformisti - Napoli Viva
La quinta lista della compagine di Manfredi appare molto affollata, in tutti i sensi. Marilù Ferrara è la capolista di una formazione promossa dall'ex coordinatore cittadino di Forza Italia Stanislao Lanzotti: si spiega così il nome Azzurri per Napoli. Il nome Noi Sud richiama subito il partito legato a Vincenzo Scotti e Antonio Milo, anch'esso non estraneo al centrodestra. Napoli viva è la dicitura esposta in questo caso da Italia viva (che concorre a questa stessa lista), mentre Popolari, liberali e riformisti sono altri caratteri della formazione (alla presentazione si sono visti Peppino Gargani e Pietro Mastranzo, legati all'area "popolare" o, più esattamente, ex Dc). Nel simbolo, tra l'intero nome ammassato nella parte superiore e il riferimento a Manfredi nel segmento inferiore (azzurro, con un tocco tricolore) sta il Maschio angioino. Anch'esso massiccio, a dispetto della tinta azzurra, moderata.
16) Adesso Napoli
Sesta lista presentata in appoggio a Manfredi, in base al sorteggio, risulta essere Adesso Napoli: la lista ha una forte componente civica, ma tra i suoi candidati figurano il presidente uscente della municipalità di Soccavo Lorenzo Giannalavigna e il consigliere uscente Carmine Sgambati (capolista risulta essere Alessandra Amato). Quanto al simbolo, sopra al nome della lista (con il riferimento alla città assai evidente), si vede un cuore tricolore "pennellato", che racchiude le stelle d'Europa sopra a uno sfondo blu "europeo" a sua volta pennellato, il tutto collocato su uno sfondo di un tono più scuro di blu. Come a dire che Napoli deve trovare il suo posto anche in una dimensione europea e deve trovarlo - appunto - adesso.
17) Europa Verde - Verdi - Una nuova Napoli con Borrelli
In posizione centrale nella coalizione che sostiene Manfredi (essendo la settima lista di 13) si trova l'emblema di Europa Verde - Verdi, formazione che indica come capolista Maria Luisa Iavarone e punta a raccogliere il voto - oltre che degli ambientalisti - di chi vuole davvero il riscatto della città di Napoli. Anche per questo nel contrassegno, sotto agli elementi fondamentali del simbolo di Europa Verde - Verdi (leggermente risotti per l'occasione, soprattutto il girasole e il nome del partito con il Sole che ride), trova posto un segmento bianco con il profilo del Vesuvio in cui è ospitato lo slogan "Una nuova Napoli"; assai più visibile, però, è il nome di Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di riferimento, eletto appunto con Europa Verde e proprio nella circoscrizione di Napoli.
18) Napoli libera
L'ottava formazione presentata in appoggio alla candidatura di Manfredi ha un'origine più salernitana che napoletana. Napoli libera, infatti, richiama nel nome e nei colori (azzurro e verde) l'esperienza politico-elettorale di Campania libera, legata a doppio filo al presidente della regione Vincenzo De Luca: la lista si presenta come ispirata proprio dall'ex sindaco di Salerno e presidente della giunta regionale (al punto che alla presentazione è intervenuto il vicepresidente Fulvio Bonavitacola). Capolista di questa formazione sarà Gaetano (Nino) Simeone, consigliere uscente e molto votato alle ultime elezioni; tra le candidature c'è anche quella della commercialista e consulente del lavoro Francesca Barra.
19) Napoli solidale - Sinistra - Socialista Civica Ecologista
Un'altra lista particolarmente colorata è quella che occupa il posto numero 9 nella coalizione di Manfredi, senza peraltro riportarne il nome nel simbolo. Napoli solidale è riuscita a riunire sotto un unico emblema le proposte di Sinistra Italiana, Articolo Uno, del Psi e delle forze politiche che vedevano un possibile candidato sindaco in Sergio D'Angelo (fino al suo ritiro, in favore di Manfredi, ma sarà il capolista). Non ci sono simboli di partito, ma nel contrassegno domina decisamente il colore rosso che tinge il nome e la parola "sinistra"; nel mezzo c'è un arcobaleno, mentre in alto sono riportate - forse non con la migliore soluzione grafica - le parole chiave "socialista", "civica" ed "ecologista". Tra le candidature, anche quelle della giornalista Désirée Klain, l'ex capogruppo di DemA Rosario Andreozzi e Anna Starita, praticante avvocata e responsabile Partecipazione e Cittadinanza di Articolo Uno.
20) Repubblicani democratici con Napoli Oltre
La decima lista della compagine a favore di Manfredi ha un nome che evoca immediatamente qualcosa: Repubblicani democratici con Napoli Oltre. Le prime due parole fanno subito pensare ai Repubblicani democratici di Giuseppe Ossorio, siciiliano di origine ma cresciuto nel Pri napoletano (divenendo consigliere comunale, provinciale e regionale), fino a quando non ha dato vita al suo movimento, rientrato nel Pri nel 2011 dopo aver concorso ai primi passi del Pd. Nel simbolo però non c'è traccia di edera (solo il verde del nome, sul fondo giallino - anzi, "giallo sole" come dicono i promotori - di un simbolo tutto lettere e colori). In lista i giovani sono molti, a partire dalla capolista Angeli Nisansala Alahakoon: la pagina Fb parla di "persone che non si sono mai impegnate in competizioni elettorali e che vorrebbero ora contribuire in modo più incisivo sui futuri indirizzi politici ed amministrativi della città".
21) Noi Campani per la Città
L'undicesima e terzultima lista presentata in appoggio a Manfredi richiama nel nome e - parzialmente - nella grafica una formazione già vista in passato a Napoli. Noi Campani per la Città, infatti, riporta alla mente La Città che nel 2011 aveva sostenuto Raimondo Pasquino e nel 2016 Luigi de Magistris: Pasquino l'ha promossa di nuovo, ritoccando un po' il simbolo, che prevedeva cinque "pallini" colorati sotto al nome: ha così sacrificato un paio di colori e trasformando i cerchi in tre linee impilate (gialla, rossa e azzurra), quasi a voler dare l'idea del movimento o dello sprint; anche qui domina l'azzurro grazie al segmento inferiore che contiene il riferimento a Manfredi; "Noi campani", invece, suggerisce il sostegno da parte del gruppo di Clemente Mastella. Il primo nome è quello dell'imprenditrice Raffaella Alloni (insieme ad altri rappresentanti di quel mondo e a sindacalisti), ma c'è anche la consigliera uscente Roberta Giova e altre persone con esperienza amministrativa.
22) MoVimento 5 Stelle
Il caso ha voluto che nelle ultime due posizioni della coalizione il sorteggio collocasse le due liste politicamente più connotate (con tanto di proprio simbolo ufficiale) e proprio quelle che hanno costituito l'asse portante del governo Conte-bis di cui Manfredi è stato ministro. Dodicesima lista risulta essere quella del MoVimento 5 Stelle, che ovviamente nel 2011 e nel 2016 aveva corso in autonomia, mentre questa volta si trova nella coalizione più ampia che si potesse immaginare (persino più nutrita delle tre che si erano affrontate nel 2016). Il simbolo è quello inserito nell'ultima versione dello statuto, con il "cuore grafico" rimasto uguale ma con in più il segmento rosso contenente l'orizzonte temporale del 2050 nella parte bassa. Capolista è la mediatrice creditizia Manuela Amato, ma si trovano anche l'ex assessore comunale Ciro Borriello e il consigliere uscente Raffaele Andreozzi (c'è anche Luca Capriello, già animatore di Napoli libera in Movimento.
23) Partito democratico
Ultima delle tredici liste presentate per sostenere la corsa elettorale di Gaetano Manfredi è quella del Partito democratico. Il simbolo schierato è quello nazionale ufficiale, ristretto peraltro più del solito per lasciare spazio a un grosso segmento verde (che si conferma uno dei colori più diffuso della coalizione, insieme all'azzurro) in cui trova posto il riferimento al candidato sindaco. Capolista è Enza Amato, ma in lista - come nota Fanpage - non mancano i consiglieri uscenti Aniello Esposito e Salvatore Madonna (con contorno di polemiche per il loro coinvolgimento nella vicenda dell'autenticazione di firme false nel 2016) e Tommaso Nugnes, figlio di Giulio (assessore della giunta Jervolino, morto suicida per il coinvolgimento in un'inchiesta).
ANTONIO BASSOLINO
24) Napoli è Napoli
Sono cinque le formazioni che sostengono nella sua nuova corsa a sindaco di Napoli, a oltre ventun anni dalla fine del suo secondo mandato (dopo l'elezione a presidente della Campania), Antonio Bassolino, quinto candidato in base all'ordine di estrazione. Ben tre formazioni sono di natura civica: la prima a essere sorteggiata è stata Napoli è Napoli: il simbolo sembra piuttosto "leggero", con un carattere handwriting molto lieve (forse anche troppo per un simbolo elettorale) e una raffigurazione del profilo del Vesuvio nella fascia centrale; i segmenti circolari sopra e sotto l'immagine danno l'idea quasi di un simbolo artigianale. Capolista è il dirigente comunale Ennio Migliarotti.
25) Bassolino x Napoli
Il secondo simbolo di lista della compagine di Bassolino è forse quello che maggiormente ha lasciato il segno in questi giorni, fin da quando è stato reso noto. Decisamente dominato dal colore azzurro, il contrassegno di Bassolino x Napoli è però ancora più caratterizzato dallo sguardo penetrante dell'ex sindaco e di nuovo aspirante tale, che sembra "bucare" la superficie pur essendo collocato a lato della "X" pennellata (e tinta di giallo, probabilmente per evitare rogne e far confondere qualche elettore o scrutatore). Capolista è Rosanna Laudanno, ma ci sono anche l'ex assessore Marco Gaudini e Carlo Falcone, definito da Fanpage "fedelissimo" dello stesso Bassolino.
26) Con Napoli
Lo stesso carattere "pennellato" visto nel precedente simbolo appare anche nella terza lista della coalizione a sostegno di Bassolino, vale a dire Con Napoli. Qui la grafica è molto più "tranquilla", con il nome scritto in rosso su fondo giallo e, sotto, il nome dell'aspirante sindaco offerto in grande evidenza. Anche questa, volendo, potrebbe configurarsi come "lista personale" del candidato sindaco, per il rilievo dato al nome e per il nome che indica vicinanza alla città (e "comunanza" con essa) ma sul piano dell'immagine non può di certo reggere il confronto con la formazione vista poc'anzi. Come capolista è stata indicata Anna Savarese, dirigente di Legambiente e già presidente del Parco regionale dei Monti Lattari.
27) Azione con Carlo Calenda
La quarta lista presentata a sostegno di Bassolino è quella più dichiaratamente politica: l'ex sindaco ed ex presidente della regione è infatti appoggiato anche da Azione. Napoli rappresenta l'unico caso, tra le città capoluogo di regione, in cui il partito guidato da Carlo Calenda presenta una lista con il proprio simbolo, aggiungendo addirittura il riferimento al nome del leader (che, nel contrassegno, convive senza grossi problemi con l'indicazione "Bassolino sindaco"); i colori, di fatto, sono ribaltati rispetto alla lista passata prima in rassegna. Come capolista è stata individuata Simona Russo (già impegnata nella segreteria del gruppo dei Socialisti & democratici all'Europarlamento, nonché figlia di Peppe, medico ed ex consigliere regionale Pd).
28) Partito Gay
La quinta e ultima (in base al sorteggio) formazione che sosterrà Antonio Bassolino sarà anche la sola a non contenere nel contrassegno elettorale un riferimento al candidato sindaco sostenuto. Non ha infatti operato alcuna modifica al proprio simbolo il Partito Gay, che con Napoli ha completato il progetto di presidiare con proprie liste i principali capoluoghi di regione chiamati al voto (Torino, Milano, Bologna, Roma e, appunto, Napoli, restando fuori solo Trieste). Come capolista è stato indicato il giovane grafico Adriano Brunaccini; nel simbolo spicca il rilievo dato alla parola "Gay", al ventaglio di petali arcobaleno al suo fianco, il riferimento alle battaglie Lgbt+ e alle ulteriori caratteristiche del partito (solidale, ambientalista e liberale).
MATTEO BRAMBILLA
29) Napoli in movimento - No alleanze
Nel 2016 Matteo Brambilla si era candidato come sindaco per il MoVimento 5 Stelle e, avendo ottenuto il 9,64%, era riuscito a farsi eleggere consigliere comunale. Ora che il M5S guidato da Giuseppe Conte ha scelto di stringere accordi con altre forze politiche, a livello nazionale e locale, ha voluto esprimere la sua netta contrarietà ricandidandosi con una propria lista. Questa si chiama Napoli in movimento - No alleanze: la tentazione di mettere la maiuscola almeno all'iniziale di "movimento" è forte, ma probabilmente Brambilla ha voluto prendere le distanze (ed evitare fin dall'inizio ogni rischio di contestazione). Unici riferimenti alle origini sono un'enorme stella (una sola, visibile solo in parte) e il riferimento "No alleanze", parte della storia del M5S e critica rivolta al nuovo corso del MoVimento. Capolista è Salvatore Morra, consigliere uscente della X Municipalità (Bagnoli e Fuorigrotta).
ALESSANDRA CLEMENTE
30) Napoli 20|30
Il sorteggio ha collocato per ultima la candidatura che denota maggiore continuità con l'amministrazione uscente. Si parla di Alessandra Clemente, già assessora ai giovani nell'ultima giunta guidata da Luigi de Magistris. In questa consultazione elettorale sarà sostenuta da tre liste, due delle quali sono state accettate fin dall'inizio. Per prima era stata sorteggiata Napoli 20|30 (da leggere, come si vede sul simbolo - tutto letterale e molto bianco - "ventitrenta", con riferimento alle età delle candidature e del target, come pure all'anno di riferimento 2030): la lista ha lo stesso nome dell'associazione fondata già l'anno scorso da un centinaio di giovani che hanno firmato un manifesto per cambiare la città, a partire dal "rapporto tra cittadini e amministrazione pubblica, costruendo dei percorsi di collaborazione e di dialogo". Come capolista è stata scelta l'avvocata Paola Del Giudice.
31) Potere al Popolo!
Fin da giugno Potere al Popolo! aveva scelto, attraverso un voto online, di sostenere la corsa elettorale di Alessandra Clemente. Proprio Pap si pone dunque come seconda lista della sua coalizione, che indica come primo nome tra le candidature il coordinatore (e bancario) Gianpiero Laurenzano. Il contrassegno elettorale riproduce in pieno quello elaborato per il voto politico del 2018 e apparso anche in competizioni successive (incluse varie altre amministrative di questo turno): riecco dunque il nome nero-grigio circondato da due archi bordeaux, come la stella posata sopra l'ultima lettera del nome. Non sarà una competizione facile per Potere al Popolo!, essendovi altre liste di sinistra; mancando però ogni traccia di falce e martello sulla scheda, prendere voti non sarà impossibile.
31/a) Alessandra Clemente sindaco
Il prospetto delle affissioni di propaganda pubblicato sul sito del comune di Napoli si chiude con Potere al Popolo!, ma si riferisce al sorteggio svoltosi dopo l'ammissione delle liste: non tiene così conto della sentenza del Tar Napoli che il 13 settembre ha riammesso la lista Alessandra Clemente sindaco. Esclusa all'inizio perché l'autenticazione delle firme dei delegati che avevano effettuato il collegamento alla candidatura a sindaco "non corrisponde[va] ai nominativi ed alle generalità dei delegati medesimi", la lista è stata ripescata dai giudici che hanno ritenuto un "inutile formalismo" l'avere richiesto regolare autenticazione per la dichiarazione dei delegati di lista (peraltro non prescritta) quando quest'ultima appaia coerente con quanto indicato nei moduli di presentazione della lista stessa (cioè quando in quegli atti sia menzionato il candidato alla carica di sindaco e questo coincida con quello indicato nella dichiarazione di collegamento effettuata dai delegati). La decisione ha dunque riportato sulle schede - non è ancora dato sapere in quale posizione, non essendo noto l'esito del nuovo minisorteggio relativo alle tre liste di Clemente - il simbolo (multicolore nella parte che contiene la parola "sindaco" e ha la forma del Vesuvio) della lista guidata da Elena Coccia, consigliera uscente (alla pari di Claudio Cecere, Francesco Vernetti, Luigi Zimbaldi e Laura Bismuto, ma c'è anche l'ex assessora Claudia Galiero).
Liste escluse (prima del Consiglio di Stato)
Come si è detto, oggi il Consiglio di Stato si pronuncerà sui ricorsi presentati dai promotori delle liste ricusate e che si sono già visti respingere i loro gravami in sede di Tar. Non pochi ricorsi riguardano anche le liste presentate nelle municipalità; qui ci si limita a dare conto anche delle liste fino a ora escluse dalla competizione per il consiglio comunale. Le prime quattro, come si vedrà, sarebbero legate a Catello Maresca, l'ultima a Pasquale Aiese.
a) Movimento Quattro zampe - Partito animalista
La prima delle quattro liste pensate per rimpolpare la coalizione di Catello Maresca (che, a ranghi completi, sarebbe arrivata a 12 liste, una in meno di Manfredi) sarebbe Movimento Quattro zampe - Partito animalista, guidata da Elena Alvarez: la parte inferiore del simbolo era occupata dall'emblema già noto del Partito animalista (peraltro ben noto in Campania), ma la stessa impronta era stata replicata in alto, stavolta giallina su fondo azzurro. Delegato a presentare la lista risultava Marcello Taglialatela, candidato sindaco per Fratelli d'Italia nel 2016. Il Tar ha confermato l'esclusione ritenendo che l'assenza - nei documenti depositati in sede di presentazione delle candidature - dell'atto principale che conteneva, tra l'altro, i nomi dei delegati di lista (cui spetta pure dichiarare il collegamento della lista al candidato sindaco) è grave abbastanza da rendere non ammissibile la lista: sarebbe l'atto principale il vero atto di manifestazione di volontà di presentazione della lista e di designazione dei delegati (adempimento chiesto dalla legge).
b) Catello Maresca
Il simbolo della seconda lista in appoggio a Maresca esclusa dalla competizione - i cui primi candidati sono Valerio Antinori e Sonia Aquino - ha in parte tenuto banco, proprio per il suo contenuto minimal: solo il nome Catello Maresca, bianco su fondo azzurro. La lista è stata esclusa per una "diffusa incompletezza documentale" (sarebbero mancate pure le firme degli elettori sull'atto principale e non sarebbero stati concordanti i dati dei consiglieri riportati sugli atti separati e sulle accettazioni di candidatura.) e per la mancanza di vari documenti (l'accettazione di candidatura a sindaco e la dichiarazione di collegamento al candidato sindaco). Il Tar ha rilevato che il delegato di lista deve avere cura di depositare tutti i documenti richiesti entro l'orario limite (e lo stesso orario devono rispettare i suoi collaboratori di fiducia, che non devono ridursi all'ultimo, anche in considerazione delle limitazioni legate alla pandemia), per cui non è possibile sanare la mancata presentazione tempestiva dei documenti richiesti.
c) Prima Napoli - Progetto per Napoli
Terza lista legata a Maresca ritenuta non ammissibile è Prima Napoli - Progetto per Napoli, riconducibile alla Lega (in parte richiama l'uso dei colori già visto per Noi con Salvini, così come appartiene alle pratiche comunicative leghiste l'uso dell'espressione "Prima...", accompagnate a un elemento tricolore). La lista - unica del centrodestra ad avere davvero rinunciato al proprio simbolo, promossa da Severino Nappi e guidata da Francesca Albano e Barbara Aversano - è stata esclusa, oltre che per tardività della presentazione (alle 12.01 del 4 settembre), per il mancato deposito del contrassegno di lista, del programma amministrativo e del bilancio preventivo, nonché della dichiarazione dei delegati di collegamento al candidato alla carica di sindaco. Per il Tar, lasciando da parte il problema del minimo ritardo (e ritenendo che la dichiarazione di collegamento potesse emergere dall'atto principale), il vizio più grave è proprio la mancata presentazione del simbolo di lista, adempimento espressamente prescritto dalle norme in vigore e necessario perché la (sotto)commissione elettorale circondariale possa valutarne l'ammissibilità o la ricusazione per confondibilità (non è sufficiente dunque che il simbolo sia stampato sui moduli di raccolta delle firme, anche se questo è di certo necessario).
d) Progetto per Napoli - Catello Maresca sindaco per Napoli
L'ultima lista esclusa tra quelle presentate a favore di Maresca è Progetto per Napoli - Catello Maresca sindaco per Napoli (con una M che fa emergere un cuore tricolore e, in basso, un profilo del Vesuvio e di alcuni monumenti napoletani, Maschio incluso). La lista - capeggiata da Bruno Abbruzzese Saccardi e comprendente anche la giornalista Giuliana Covella, Roberto Cuciniello e l'avvocato Roberto Ionta - è stata esclusa per le stesse mancanze contestate alla lista Catello Maresca (dunque i difetti sarebbero stati comuni alle due liste più che vicine al candidato sindaco). Anche in questo caso, il Tar ha rilevato che i documenti essenziali vanno depositati tutti entro l'orario limite e dev'essere cura del delegato al deposito far sì che i suoi collaboratori depositino il materiale in tempo (specie in tempo di limitazioni causa Covid-19).
e) Terzo Polo - Aiese sindaco
L'ultima lista esclusa a Napoli ha fatto decadere la candidatura di Pasquale Aiese, medico, presidente dell'Associazione Libertà è Salute: a suo sostegno aveva presentato la lista Terzo polo - Idee in movimento, la stessa vista alle regionali 2020 in Campania, a sostegno di Sergio Angrisano. A provocare la caduta della lista e della candidatura a sindaco, la presenza tra i sottoscrittori di cinque persone risultate anche candidate e l'indicazione (letteralmente) "tra le righe" di due candidati in più rispetto al massimo consentito. Per il Tar quei vizi non sono sanabili, essendo vulnerata la rappresentatività della lista e mancando rinunce che avrebbero potuto riportare il numero delle candidature nei limiti previsti.
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