Che alle prossime elezioni politiche una delle liste sarebbe stata presentata da Europa Verde e Sinistra italiana insieme era ormai chiaro da tempo, almeno da quando il 2 luglio le due forze politiche avevano tenuto insieme a Roma l'evento "Nuove Energie", rendendo nota la loro intenzione di camminare insieme verso la nuova scadenza elettorale. Oggi il progetto della lista, denominata Alleanza Verdi e Sinistra, è stato presentato dai rispettivi leader, che in conferenza stampa hanno "svelato" il simbolo che sarà schierato alle elezioni.
Non si trattava certo della prima alleanza per nessuna delle due forze: la Federazione dei Verdi - lo stesso soggetto giuridico che oggi si chiama Europa Verde - aveva già partecipato alle elezioni politiche con altri partiti (lo Sdi nel Girasole nel 2001, Pdci e Consumatori uniti al Senato nel 2006, il Psi, Area civica e ulivisti nel 2018, passando per i cartelli della Sinistra l'Arcobaleno e di Rivoluzione civile nel 2008 e nel 2013). Quanto a Sinistra italiana, assai più giovane come soggetto politico, nel 2018 aveva concorso alle elezioni all'interno della lista Liberi e Uguali, mai divenuta partito ma sopravvissuta come componente del gruppo misto al Senato e soprattutto come gruppo parlamentare alla Camera: proprio questo particolare, tutt'altro che insignificante, consentirà alla lista presentata oggi di correre senza firme alle prossime elezioni (visto che, tra l'altro, nel frattempo il gruppo a Montecitorio è stato rinominato come Liberi e Uguali - Articolo 1 - Sinistra italiana, esplicitando le due forze principali all'interno del gruppo e consentendo appunto a Si di fruire dell'esenzione spettante al gruppo di LeU).
Si diceva del simbolo, letteralmente "svelato" alla fine della conferenza (insieme all'indirizzo che ospiterà il sito web della lista, www.verdisinistra.it). Pur non essendo stato illustrato dai presenti, il contrassegno è di facile lettura, tenendo presente che non era facile far convivere gli emblemi dei due partiti senza seguire le forme "classiche" e un po' limitanti della "bicicletta". Chi ha curato la grafica ha pensato di ovviare riservando alle due forze politiche un segmento circolare convesso, diviso rigorosamente a metà, facendo rinunciare al "doppio cerchio": se la "sigla lineare" di Sinistra italiana, con tanto di nome sottolineato del partito, in fondo è semplicemente incastonata al centro del semisegmento destro (con un curioso ribaltamento semantico), Europa Verde ha ridotto - dando lo stesso ingombro del logo di Si - il girasole dei Verdi europei e il nome del partito, al punto che lo storico sole che ride sarà piuttosto difficile da leggere sulla scheda (ma mai quanto il riferimento all'European Green Party, spostato subito sotto al nome e praticamente illeggibile). Nella parte superiore, a fondo bianco, trova posto il nome della lista, "Alleanza Verdi e Sinistra" appunto: questa parte può comprensibilmente ricordare - pure con l'uso di altri caratteri - il centro del simbolo di Sinistra ecologia libertà, in cui i colori (e anche i concetti rossi e verdi) erano invertiti. Accanto non passa inosservata, anche per riequilibrare il peso del testo, la sagoma di una colomba tinta con i colori della pace (che riporta al tempo in cui la Federazione dei Verdi, dal 2004, aveva inserito i colori dell'arcobaleno e la dicitura "per la Pace" nel suo simbolo); non manca in alto a sinistra un piccolo riferimento arancione alle "Reti civiche", con riferimento alla partecipazione di realtà civiche legate ai territori (tra l'altro, alla fine del 2011, i Verdi avevano preso il nome di Ecologisti e Reti civiche).
L'apertura della conferenza è stata affidata alla co-portavoce di Europa Verde, l'eurodeputata Eleonora Evi, per tratteggiare un'alleanza che "rappresenta due partiti che hanno due forti identità, ma vuole anche aprirsi al mondo, alle reti civiche, alle associazioni e alla società civile": in questo senso, ha rivolto un appello "a tutte quelle donne e quegli uomini che rappresentano le nuove energie di cui questo paese ha bisogno per affrontare le crisi drammatiche che stiamo vivendo, quella climatica e ambientale e insieme quella sociale". Nel proporre un'azione di netta discontinuità rispetto a quanto è accaduto soprattutto negli ultimi mesi in materia ambientale e sociale, Evi ha invitato a non ritenere scontato e inevitabile che vincano "le destre: il paese è antifascista e credo ci siano tante cittadine e tanti cittadini che non vogliono un governo populista, sovranista e neofascista, che neghi la crisi climatica e possa arretrare sul riconoscimento dei diritti".
"Siamo stanchi di guardare all'Europa solo quando ci chiede di tagliare le spese o di aumentare gli investimenti in armamenti - ha aggiunto Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana -. Ci piace l'Europa in cui in ogni Paese c'è un salario minimo e il matrimonio egualitario, in cui si corre veloci verso il solare e l'elettrico, mentre in Italia siamo drammaticamente al palo. Vogliamo costruire un Paese in cui i salari tornino a crescere, in cui si riduca l'orario di lavoro a parità di salario e si redistribuisca la ricchezza, in cui non si debba scegliere tra innovazione, transizione ecologica e tenuta del lavoro, in cui si torni a investire nella sanità pubblica che protegga le persone e si possa andare a scuola e all'università gratuitamente". La lista messa in campo è la proposta "contro una destra che restringe i diritti e ci manda indietro: occorre il coraggio di una proposta politica chiara, costruendo massa critica": nell'appello di Fratoianni affinché "tutte e tutti si facciano un esame di coscienza" per costruire "la più larga convergenza per impedire che la destra avanzi" e dare all'Italia un Parlamento "in cui ci siano più sinistra, più ecologisti e meno destra" non è impossibile vedere un'apertura alla partecipazione a un'alleanza ampia di cui faccia parte anche il Pd (con cui però restano molte differenze sensibili, soprattutto sullo sguardo sulle politiche di transizione ecologica della cosiddetta "agenda Draghi"), ma c'è soprattutto il desiderio di rafforzare nel corpo elettorale la presenza del progetto che vuole unire giustizia ambientale e sociale.
"Il tema della crisi climatica è entrato nelle case delle famiglie in modo drammatico, non solo per il caldo, ma anche per le disparità sociali che questa crisi determina" ha ricordato il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli: "Siamo l'unica forza che sta portando avanti una battaglia molto forte contro un colosso dell'energia, Eni, che in questo paese alla fine del 2021 ha visto aumentare l'utile rispetto a un anno prima del 3870%: da una parte abbiamo miliardi di euro che producono tanta ricchezza, dall'altra famiglie e imprese che si impoveriscono". L'idea è di costruire "un argine democratico", oltre che centrato sulle battaglie ambientali e sociali, grazie al cammino condiviso tra Europa Verde, Sinistra italiana e varie realtà civiche, inclusi vari amministratori locali (Bonelli ha citato i sindaci di Latina, Carmine Valente, e di Brindisi, Riccardo Rossi).
C'è ancora un po' di tempo - ma non molto - per capire come si collocherà la lista, se sceglierà di coalizzarsi con il Pd e/o con altre forze politiche o troverà strade diverse. Di certo questo è il primo contrassegno composito presentato in vista delle elezioni politiche del 2022 (almeno tra le forze parlamentari, visto che è composito anche il simbolo di Alternativa per l'Italia); non può dirsi un capolavoro - è piuttosto pieno e non totalmente leggibile - ma non era facile far convivere i due simboli di partito (da inserire, per essere riconoscibili) con gli altri elementi e almeno traspare un certo studio per cercare di tenere insieme tutti i tasselli. In passato si sono visti esiti meno soddisfacenti; non è improbabile che ciò accada di nuovo anche quest'anno.
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